Elena è una DanzaMovimentoTerapeuta, titolare di Lo Spazio, Centro di Cura, Accompagnamento, Sostegno basato su terapie non convenzionali, centrate sulla persona. E’ un posto dove si respira un’aria diversa, asciutta, essenziale, ma piena di possibilità.
Elena ha costruito questo luogo per la sua famiglia,
per il suo lavoro, come atto concreto da condividere con la comunità di Bovisio
Masciago e del paese tutto: la casa di Elena, oltre a contenere un importante
Centro di discipline non convenzionali, è una delle prime case in Italia
costruite in legno, a basso consumo energetico, a basso impatto ambientale, con
più locali di lavoro tutti in pietra e rivestimenti in legno e argilla.
Sento le persone che di là salutano l’inizio di un
incontro di Danze Sacre, il piacere di rivedersi, e poi volgo lo sguardo a
questi strani muri d’argilla. Mi sembra di essere seduta in uno spazio perfetto. Fatta l’accoglienza da “buona padrona di casa”,
Elena mi raggiunge e risponde alle mie curiosità:
Elena, come ti è venuto in
mente di fare questa casa? Come è fatta, di preciso?
Vivere in una casa di legno era per me un sogno. Prima qua
non c’era niente, questo pezzo di terra
lo abbiamo comprato. Io e Danilo, mio marito, ci siamo rivolti all’agenzia CasaClima di Bolzano
per ottenere una certificazione che ci ha inserito a livello CasaClima Gold e
Nature, Gold per il consumo energetico ridotto e Nature perché abbiamo deciso
per la costruzione di rispettare dei parametri che andassero verso il maggior
rispetto dell’ambiente possibile. Per gli addetti ai lavori la nostra
costruzione è sovrapponibile come caratteristiche alle case passive dei
protocolli PassiveHouse.
Quali sono gli elementi di
forte innovazione?
I materiali
eco-compatibili. La metodologia di riscaldamento e raffreddamento con pannelli
radianti a soffitto (quando ne abbiamo bisogno); proprio per le sue
caratteristiche tecniche l’edificio è ben isolato e schermato (in estate) dal
sole, oppure in alleanza con il sole (in inverno) riesce a mantenere delle
gradevoli temperature per gran parte dell’anno senza ausilio di
raffreddamento/riscaldamento. Un’altra innovazione la ventilazione meccanica continua, ovvero
noi abbiamo un ricambio d’aria continuo. In parole povere noi possiamo non
aprire mai le finestre per cambiare aria, in quanto il ricambio è continuo (al
mattino in camera non hai mai la stanza che sa della notte passata in camera;
quando si fa da mangiare… gli odori non ristagnano!). Un materiale interessante
l’argilla al posto degli intonaci alle pareti interne! L’argilla è un ottimo
termoregolatore: un materiale che assorbe umidità, oppure la rilascia.
Fantastico. La domotica, ma ormai non è più così innovativa! Ah dimenticavo non abbiamo il gas… tutto elettrico! e
abbiamo il fotovoltaico.
Chi ha creato questo
settore, da dove viene, chi lo diffonde? In Italia cominciamo ad adottarlo?
i paesi nordici: Germania, Austria. La
nostra casa in legno è stata costruita in Austria, che non è poi così lontana
da qui. Anche in Italia esistono buone ditte per la costruzione di edifici
prefabbricati in legno, che come sai sono state utilizzate per zone terremotate.
La tua in Italia è un’ esperienza pilota? So che
è ritenuta un’esperienza d’eccellenza per la Lombardia, se non sbaglio…
La mia casa è seconda in Italia nel 2013 e prima in Lombardia!
Ora so che qualcos’altro è stato fatto in altre regioni e
anche in Lombardia, ma non so la classe energetica CasaClima se è come la
nostra, noi abbiamo sostenuto il massimo livello.
Le Istituzioni hanno collaborato e abbracciato il progetto,
riconoscendo il Vostro impegno?
L’Agenzia CasaClima, all’epoca il Comune di Bovisio Masciago:
alla consegna della targhetta era presente con il sindaco, ne hanno parlato
giornali come il Giorno e giornali locali.
Costoso? Cosa consiglieresti
a chi intraprende questa scelta?
a chi vuole ristrutturare e/o
costruire sul nuovo. Inizialmente sembra più costoso e lo è, ma poi si
ammortizza e il comfort non è paragonabile alle nostre costruzioni tradizionali.
Ha senso che la DanzaMovimentoTerapia
(DMT) trovi casa in questa asa? C’è un collegamento?
Se pensiamo al fatto che la DMT ha un suo setting, ha un
senso uno spazio che accoglie, che mette in relazione il dentro e il fuori, i
confini naturali, ma pur sempre confini ….
L’idea è stata tua o di tuo
marito?
Il sogno di vivere in una casa di legno lo condivido con
Danilo da quando ci siamo conosciuti e abbiamo iniziato a andar per monti
oppure nel nord Europa!
Avevo sogni simili anche prima (volevo gestito un
rifugio!!!!) L’idea reale di costruire questa casa nasce nel 2009 e da
quel dì siamo partiti alla ricerca di professionisti che inizialmente potessero
capire e gestire e aiutarci a realizzare questo sogno. La parte più dura è stata il progetto, poi
realizzarla non è stato lungo, l’abbiamo costruita in qualche mese e ci siamo
finalmente entrati nel 2013. Entrambi ci abbiamo creduto. Collaboriamo da sempre, il nostro rapporto è fondato sulla collaborazione.
Certo, io sono una vulcanica e quindi
appena arrivata l’idea io sono partita a leggere libri, informarmi, partecipare a convegni, corsi. Lui è più
riservato, sta dietro le quinte, ma ogni bravo comico ha un’ottima spalla… e la
spalla deve essere spesso più in gamba del comico! Lui oltretutto è un addetto
ai lavori, è geometra. E questo è stato molto utile.
Che
significato ha avuto questo progetto?
Crediamo nell’importanza di vivere il presente e il futuro
tenendo radici salde nella tradizione (il legno, il recupero di tecniche
costruttive tradizionali riviste in ottica moderna).
Perché costruire uno spazio di lavoro sotto? Non perché sono
brianzola e voglio lavorare fino a tardi, ma perché da anni mi occupo di luoghi
di benessere e luoghi di malessere, mi
ero interessata dell’importanza degli spazi di vita quando lavoravo in istituto
psichiatrico negli anni 90 e poi me ne sono occupata quando feci dei
seminari all’università con una docente bio architetto in collaborazione con
L’istituto Riza e la scuola di Naturopatia.
Me ne sono occupata molto e ho scritto quando ho frequentato
il master in assisemi Sanitari medicine tradizionali e non convenzionali in
università Bicocca.
Perché un edificio così? Perché vogliamo lasciare un
messaggio per noi, i nostri figli, e gli altri. Mi piace la frase di Gandhi
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
[vedi Lo spazio della salute e]:
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