sabato 17 ottobre 2020

Beau geste, per le nuove fragilità

di Simonetta Ottone •  C’è un gran desiderio nelle persone di incontro, di vita e passione; siamo tutti reduci da mesi di solitudine, mancanza di prospettiva, incertezza. Questi giorni hanno segnato e segneranno a lungo tempo le nostre vite, la nostra capacità e possibilità di condivisione ed elaborazione. Bea geste è il gesto che si fa carico, che accoglie, ripara, include, accompagna qualsiasi persona, in ogni condizione ella si trovi. 


Per dare voce a questo bisogno, e poterlo vivere insieme, abbiamo pensato di proporre degli appuntamenti speciali dedicati ad ogni cittadinanza, che si svolgeranno nel mese di Novembre a Livorno, a chiusura di un anno che rimarrà nella storia. Stiamo condividendo (alcuni patrocini sono in via di definizione) questo percorso con Centro OAMI, Fondazione Scotto, Laboratorio Olistico, APID, Rete Blog Politica Femminile, One Billion Rising Livorno. 
Le Nuove Fragilità oggi sono soprattutto le donne, i giovani, la possibilità di dialogo tra Persone di molteplici mondi e culture: ecco perché abbiamo deciso di parlare loro attraverso un mese di incontri aperti. E’ un augurio, un desiderio irrefrenabile, un gesto di scaramanzia. L’elaborazione del lutto, la sua accettazione, l’incredulità per il corto circuito in cui siamo finiti dentro ad ogni livello, hanno scatenato così tanta ansia in noi, la paura di subire altri strappi, il panico di ciò che non possiamo controllare, perché troppo grande, troppo incomprensibile, troppo lontano da noi, ma terribilmente scaraventato in noi e nelle nostre vite. I corpi che camminano senza una direzione tremano. Provano dolore: il dolore, lancinante, di vedere i nostri figli che al posto della Scuola, ovvero incontro, curiosità, confronto, disciplina, approfondimento e condivisione, si ritrovano un ammasso di lezioni virtuali, stando in pigiama, spettinati, pallidi e annoiati, tutto il giorno davanti ad un monitor. Come possono prepararsi alla vita? Come possono sentire la gioia, la vitalità, la testimonianza di un insegnamento? 
 Come facciamo noi genitori da soli (e le donne che si trovano a crescere da sole i loro figli sono un numero impressionante!) a sostituire tutto, a prepararli, ad essere modelli credibili di una società accettabile? Come faremo noi donne a non diventare ancora più invisibili ora che ogni servizio pubblico erogato (a correnti comunque alterne) sembra un privilegio, ridotte a cercarci lavoro per intere giornate, con uffici chiusi e istituzioni blindate, presidiando addirittura l’istruzione dei nostri figli da casa, tutto imploso nel domestico, nel privato, nell’indifferenziato. E perché i padri hanno potuto rientrare al lavoro 5 volte in più di noi? 

Abbiamo bisogno, anziché di essere oltretutto vittime di una continua strategia della tensione mediatica e fattiva, di coltivare la fiducia, alimentare una visione altra, essere cittadine di uno Stato che non ci vuole, da sane, indurre la malattia. E il covid ne è solo una. I costi esistenziali, economici e psicologici che stiamo pagando da Marzo ad ora sono altissimi, difficilmente giustificabili, in ogni caso. Lascio la riflessione sui numeri, le regioni, le statistiche a chi se ne occupa. 
Noi ci occupiamo di Persone, le cui vite attuali sono l’esempio più inconfutabile della realtà. Aprite gli uffici, parlate con la gente, faccia a faccia. Ecco, l’arte è nata per questo. Da corpo a corpo, non da corpo a macchina. L’arte ci ricorda cosa siamo capaci di fare quando siamo in dialogo. Vogliamo andare oltre il presente, sì. Oltre la minaccia, costante e sistematica, di nuove chiusure, nuovi strappi. Torneremo a danzare e a vivere in contatto fisico e incontro dal vivo. Perché ne abbiamo bisogno. Ci toccheremo le mani e gli occhi sorridendoci e magari concluderemo con un abbraccio tondo rotondo. 
Il Teatro e la Danza sono accadimenti reali di un rito, succedono attraverso il Corpo Voce e sono fondamentalmente fisici ed irripetibili. No ministro, non è uguale vederli sul web, e non siamo noi quell* che dobbiamo organizzarci alla nuova epoca, se questa ci esclude ed esclude espressioni che l’essere umano compie fin dalla notte dei tempi. Sono convinta che dobbiamo lavorare senza adattarci a ciò che stravolge il senso di ciò che facciamo, senza surrogati, elusioni e menzogne. Lavorare con la DanzaMovimentoTerapia, vuol dire andare al centro di ciò che la pandemia ha lasciato nei nostri nervi, nei nostri muscoli, nelle nostre articolazioni, nella parte più recondita di noi, quella che non trova parole per dire, quella che ci immobilizza ancora, in una vita già immobilizzata “per decreto”, o per quella “ripresa” vagheggiata da tutt* ma mai neanche vagamente organizzata, nel nostro paese. In questi mesi noi operatrici e operatori della Cultura e del benessere abbiamo continuato a muoverci a nostre spese (piove sempre sul bagnato!) , perché ci occupiamo di un bene primario, come il pane, come l'acqua potabile, come l’aria. Non lavoriamo e fatturiamo da Febbraio (fare il nostro lavoro era diventato un reato!), ma abbiamo pagato le tasse anche per ciò che non ci entra o entrerà. Ci aspettiamo di essere non solo nominat* da chi ci governa e da chi amministra i nostri territori, ma di ricevere strumenti e mezzi concreti per continuare ad offrire alle persone il nostro servizio, che è innanzitutto sociale. 
Siamo dunque in trepidante attesa di iniziative istituzionali che vadano a sostenere la cultura e l'esperienza dal vivo come diritti fondamentali e inalienabili delle persone, a cominciare dal paese in cui viviamo ed operiamo e di cui ci aspettiamo piena cittadinanza, avvicendando proposte ed opportunità. BEAU GESTE nasce da tutto questo, da questo invito a continuare ad immaginare INSIEME cose belle; di seguito il programma, i cui appuntamenti saranno svolti con la normativa vigente (per cui dobbiamo lavorare su più turni a nostro carico) : Vi aspettiamo! Tra tradizione e innovazione, la DanzaMovimentoTerapia come Risorsa Personale
7 Novembre ore 11 Casa Julka: incontro aperto a tutt* muovere il tempo, la Relazione tra Gesto e Suono Workshop di Formazione riconosciuto APID (Associazione Professionale Italiana DanzaMovimentoTerapia) con Simonetta Ottone e Manuela Tonelli; 28 e 29 Novembre, presso Laboratorio Olistico Livorno. Appuntamento rivolto a chi interessato ambito psicocorporeo Dance to live! Alle Radici del Corpo, Storie di Gesti di Donne In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza di Genere, Settimana Nazionale della DanzaMovimentoTerapia Sabato 21 Novembre ore 15; Evento online RAMLA, Forme in Movimento Lo Sguardo dell’altr* Culture in dialogo tra Oriente e Occidente. Incontro aperto a tutt* su DannzaMovimentoTerapia e Intercultura Sabato 14 Novembre ore 18, Casa Julka