domenica 21 settembre 2014

Simonetta Ottone

Da oggi collaborerò a questa rete-blog, mandando dalla Toscana il mio sguardo - e al mio, spero, si unirà quello di tante altre. Vengo dalla danza. E' il mio luogo di partenza, e il mio luogo di approdo. Un luogo dell'arte, della sensibilità, della cultura - dunque anche della politica - da cui desidero dare il mio contributo a cambiare l'Italia di oggi: in cui sono eccezioni i primari donna negli ospedali, rettori e docenti donna nelle università, direttori d'orchestra donna nella musica, registe nel teatro e nel cinema. Perché? 
Perché non abbiamo mai avuto un Presidente del Consiglio donna? E perché è normale che l'ammortizzatore sociale del sistema-paese sia la donna? La mia finissima lingua, quando vuole riferirsi all'universale, è declinata al maschile. Perché? E perché i figli prendono solo il cognome del padre?
Striscianti, infinite forme di violenza scaturiscono dal nostro modo di concepire la società italiana. Striscianti, infiniti pensieri si muovono danzando.

Non ci basta una fetta della torta: noi vogliamo cambiare la ricetta

Nel giorno in cui il mondo intero si mobilita per la pace (e per il clima) - e, in Italia, soprattutto Firenze,  finalmente anche la Toscana entra in rete con la Politicafemminile. Ottimo giorno per ricordare a tutte: ma di quale economia, di che politica, di che crescita stiamo parlando? Qui, in un mondo che, dopo millenni, è ancora guidato solo dalla parte maschile dell'umanità, e da interessi privati, il solo business che cresce è quelo della corruzione e delle armi.
Non c'è più tempo, né spazio, per dare altra fiducia a questa politica. Dobbiamo contare su di noi. E quel che vogliamo noi donne non è parteciapre al banchetto della predazione - non è una fetta della torta: noi vogliamo cambiare la ricetta.


Se siete d'accordo, unitevi a noi.