di Simonetta Ottone • Spesso pensiamo di non poter fare nulla per ciò che circonda: la realtà è complessa e ricca solo di contraddizioni. Eravamo e siamo molto stanche di vedere ogni giorno quelle ragazze nigeriane sui bordi delle nostre strade, al caldo, al freddo, con visi assenti, in piedi o sedute su sedie bianche di plastica. Alcune tengono sempre un ombrello semi rotto, per ripararsi dal sole o dalla pioggia, alcune salutano, altre ti guardano tristi. Ad un certo punto a bordo strada, ormai da settimane, c'è una sedia storta, con un giacchetto rosso, lasciato lì, a ricordarci che quel giacchetto è di qualcuno, di una di loro che non è più tornata a prenderlo.
Sono giovani, spesso giovanissime, cambiano spesso. Le auto rallentano, spesso improvvisamente, frenano, si accostano, parlano e mercanteggiano tranquille. Fanno inversioni a U (anche camion e furgoni), ostacolano, sono un pericolo. A volte le ragazze salgono, a volte scendono. L'altro giorno ho visto un uomo che tornava all'auto in sosta precaria: si stava tirando su la cerniera, la ragazza camminava lenta dietro di lui.
Sono giovani, spesso giovanissime, cambiano spesso. Le auto rallentano, spesso improvvisamente, frenano, si accostano, parlano e mercanteggiano tranquille. Fanno inversioni a U (anche camion e furgoni), ostacolano, sono un pericolo. A volte le ragazze salgono, a volte scendono. L'altro giorno ho visto un uomo che tornava all'auto in sosta precaria: si stava tirando su la cerniera, la ragazza camminava lenta dietro di lui.
Fino a un po' di tempo fa il mio bimbo mi domandava cosa facevano quelle ragazze lì; io gli rispondevo che aspettavano l'autobus, perché era difficile spiegare e trovare un motivo coerente, rispetto all'educazione che cerco di trasmettergli.
Poi ci hanno pensato le offese che i compagni di scuola dirigono dai finestrini a quelle ragazze, a quelle figlie di nessuno. Ne abbiamo parlato io e lui, e lui mi ha detto: "Mamma, ma se sei femminista devi fare qualcosa!".
E così abbiamo fatto, insieme ad altre donne.
Di seguito riporto il comunicato che il nostro gruppo ha diffuso in questi giorni:
Siamo liete di informarVi che grazie
alla Campagna Le ragazze di via delle Sorgenti, lanciata da noi l'8 Marzo
scorso, discreti risultati sono stati raggiunti.
Da Marzo One Billion Rising Livorno ha iniziato un forte lavoro di
sensibilizzazione per il contrasto del fenomeno della Prostituzione nel
territorio di Collesalvetti. Ha raccolto centinaia di firme da parte di
cittadini, presentando un esposto al Comune di Collesalvetti. Ha lavorato quasi
quotidianamente con i Carabinieri di Collesalvetti segnalando movimenti su Via
delle Sorgenti da parte di clienti e favoreggiatori.
Sono state sporte più denunce da parte, in particolare, di una cittadina nostra sostenitrice: questa persona con la sua
famiglia vive da anni un’invasione continua della sua proprietà privata che
diventa luogo di consumo di prestazioni sessuali, con tutto ciò che ne deriva in termini di disagio e
scoramento.
Grazie al Consiglio di Frazione di Nugola
e a tutti i cittadini che hanno firmato e ci hanno sostenuto, il Comune di
Collesalvetti ha finalmente firmato l’ordinanza n.19/2017 che permette alle
forze dell’ordine di agire contro clienti e favoreggiatori.
Qualcuno dice che le ragazze saranno
messe da un’altra parte. Certo, può essere.
Ma se anche in quel
territorio le parti sociali collaboreranno non sarà così facile schiavizzarle a
cielo aperto e i presidi favoriranno la loro emersione.
Grazie alle Istituzioni che hanno
collaborato con noi, tra cui la Prefettura di Livorno.
Questa notizia è stato il nostro modo di
celebrare la Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle
donne.
#LeRagazzediViadelleSorgentiSiamoNoi
One Billion Rising Livorno
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