di Simonetta Ottone • “La mia missione è mettere a
disposizione degli altri competenze, capacità, un cervello, due orecchie”. Si apre così la pagina
Facebook di Emiliana Alessandrucci, riconfermata recentemente nel mandato di Presidente
del COLAP (Coordinamento Libere Associazioni Professionali).
E’ una ragazza grintosa,
Emiliana; parla in modo veloce, è capace di spiegare chiaramente passaggi
tortuosi sulla gestione del Lavoro Autonomo; è instancabile, energica e a volte
simpaticamente “spiccia”, come sa fare chi ha il suo accento, bonario e
pungente.
Donna, in un mondo difficile,
quello delle Professioni non ordinistiche, dove la politica la devi gestire fin
dal primo mattino, per difenderti.
Donna a capo dell’esercito di Partite Iva in Italia,
circa 3,5 milioni di lavoratori, 4% del PIL nazionale, pari all 14% di
occupati, soprattutto donne e giovani.
Non si tira indietro Emiliana,
e quando c’è da “dare una sveglia” alla solita politica pensata per un mondo di
posizioni di rendita e privilegi, vecchio e fallimentare, lei parla, veloce e chiara,
non scende a patti e esce come una voce libera e vera, anche all’interno del
più duro confronto politico e televisivo.
La incontro a Roma, e le
faccio qualche domanda:
-
Quali sono i temi importanti da affrontare nei prossimi
anni?
-
Il programma di questi
prossimi quattro anni lo costruiremo insieme alla nuova squadra del direttivo e
a tutti i nostri Professionisti, ma lo faremo con la certezza che non si
possono arrestare i cambiamenti evolutivi dell’economia, del lavoro, delle
professioni, proveremo a dominarli.
-
I nostri
Professionisti sono da sempre favorevoli ad un mercato che innova, che compete,
che abbandona modelli superati ed è alla ricerca costante di nuovi obiettivi.
La parola d’ordine dei prossimi mesi (forse durerà anni) sarà SPRINT, Stabilità, Professionalità, Riconoscibilità,
INnovazione, Tenacia.
Stabilità:. Dobbiamo tornare alla stabilità affinché migliorino le condizioni di
vita delle persone e si torni a sperare e a realizzare i propri progetti
professionali
Professionalità: E’ il momento di superare “il
lavoro de-meritato” per arrivare a quello professionale fondato su capacità e
conoscenze.
Riconoscibilità: il professionista che investe sulle proprie competenze deve essere
riconoscibile ed il suo percorso formativo, le sue esperienze professionali e
le competenze sviluppate e messe in campo devono essere identificabili..
INovazione : le classi dirigenti delle associazioni professionali e delle forme
aggregative, come il CoLAP, devono essere in grado di promuovere innovazione
attraverso lo sviluppo di competenze, idee, progetti nuovi. Ma l’innovazione deve anche essere lo spirito
con il quale si muovono le iniziative politiche, quando si parla di professioni
si deve pensare “nuovo” abbandonando la cattiva abitudine di riciclare modelli
vecchi e fallimentari (che già non funzinano per i mondi per i quali sono stati
inventati).
Tenacia: per navigar in questi mari ce ne vuole molta e noi ne abbiamo in
abbondanza, è stata la compagna più fedele e più utile anche in mezzo alle
tempeste più minacciose.
-
Riguardo al Lavoro Autonomo, che attenzione
riceve da parte del legislatore e della politica attuale?
Il CoLAP si è sempre mosso
per l’esclusivo bene dei propri associati e dei loro clienti, abbiamo certo
firmato compromessi, come il testo di legge sul lavoro autonomo dello scorso
maggio, ma sempre coerenti con i nostri obiettivi, e soprattutto con i nostri
Valori, non abbiamo svenduto sedie, né moltiplicato finti incarichi, abbiamo
allargato la partecipazione a chi era spinto dai nostri stessi ideali e dalle
nostre stesse volontà. Questo ci ha permesso di divenire un interlocutore serio
e affidabile, non certo docile, ma fedele ai propri soci e alla nostra
missione. Oggi il CoLAP è autorevole, forte e organizzato siamo pronti quindi
ad affrontare il futuro e le sfide che esso ci proporrà.
-
Nell’atmosfera riformistica che anima parte dei
parlamentari, che rapporto va delineandosi tra il mondo rappresentato dal
“pubblico” e statale, e quello privato rappresentato dalla libera iniziativa
personale e lavorativa dei cittadini?
-
Tra gli obiettivi strategici
di questo mio mandato abbiamo l’affrancamento dall’esclusività di
rappresentanza del lavoratore autonomo, i nostri professionisti sono sì
autonomi, ma anche dipendenti, soci di cooperativa, piccoli imprenditori,
collaboratori etc. Dobbiamo pertanto rafforzare tutte le aree della nostra
rappresentanza, su questo lavoreremo da subito per recuperare eventuale tempo e
terreno perso.
-
Nel Suo discorso di insediamento, parla della bella
storia di Pirandello “Ciaula scopre la luna”. Che cultura dell’innovazione si
intende, quando il lavoro umano al di fuori di rapporti contrattuali
tradizionali, viene a perdere la valenza di dignità e diritto, sancito dalla
nostra Costituzione stessa? In questo senso, qual è la missione più forte del
Colap in questo momento?
-
In questi anni abbiamo
vissuto un’Italia che cambia, una politica che muta, un’innovazione silente nella
partecipazione che è poi esplosa, un mercato del lavoro che ha in parte ucciso
il lavoro e in parte ne ha inventato di nuovo, e tutto questo è stato condito
da una forte incertezza e dalla paura. La paura di trovarci a fare i conti con
il cambiamento, che ci chiede necessariamente di lasciare qualcosa di noto per
qualcosa di più grande ma ignoto. Ciaula scopre la luna “di Pirandello”, guarda
bene dentro quella miniera buia, fredda, ostile, ma che amava più del mondo
fuori, perché solo lì si sentiva sicuro. Poi Ciaula un po’ spinto dagli eventi
e un po’ spinto dalla fatica esce fuori e scopre la luna, un mondo nuovo da cui
si sente affascinato da subito; ci sono voluti anni e molto coraggio, ma Ciaula
è riuscito a liberarsi del peso della sua paura per scoprire la bellezza
dell’ignoto e la luce che il cambiamento porta con sé. Noi professionisti del
CoLAP, aiuteremo Ciaula ad abbandonare modelli consolidati e superati per
navigare verso nuove opportunità, nuovi riferimenti che in maniera più consona
rispondono alle esigenze del momento; questo chiediamo alla politica, alle
istituzioni, ma anche ai sindacati:”usciamo da modelli arcaici e pensiamo a
tutele e competitività facendo riferimento a questo nuovo mercato del lavoro”.
-
Riguardo alle donne, che rappresentano una
grande parte dei professionisti rappresentati dal Colap, cosa c’è in progetto
di fare per sostenerle in un mercato del lavoro italiano così penalizzante per
loro?
-
Abbiamo
lottato e ottenuto anche nel testo sul jobs Act del lavoro autonomo, appena
licenziato, alcune tutele specifiche per le donne, come l’indennità senza astensione, introduzione dell’indennità
per congedo parentale di sei mesi da usufruire entro i primi tre anni di vita
del bambino, con possibilità di usufruire di una sostituzione temporanea da
parte di un collega di fiducia che abbia le stesse competenze. Bene la parte
sulle nuove tutele per la maternità, poco convincente il congedo parentale, per
le lavoratrici autonome è impensabile stare a casa per un lungo periodo così come
avviene per le lavoratrici dipendenti: il cliente non ci aspetta. Ma crediamo
fortemente che le donne che scelgono di lavorare autonomamente, debbano essere
ancor di più messe in condizione di poter lavorare, per non dover mai scegliere
tra lavoro e famiglia, quindi lottiamo per il concetto di genitorialità che si
deve sostituire a quello di maternità, poiché sulle donne ancora troppo spesso
grava il peso della cura familiare (figli, genitori…). Le Istituzioni devono
aiutare queste professioniste, non importando modelli peraltro poco efficaci
del lavoro dipendente, ma cercando di “calare” riforme e tutele specifiche per
chi deve e vuole continuare a lavorare, anche dopo aver avuto un figlio.
Bisogna avere il tempo di prendersi cura dell’altro, ma anche il tempo di
“curare” i propri interessi e clienti, che non aspettano purtroppo le pause
lavorative, seppur legittime.
-
Spesso parla della Sua squadra di lavoro
fortemente al femminile, come “le ragazze del Colap”. Riguardo alla capacità di
“mettersi al servizio”, in cosa differiscono le donne?
-
Lo scorso anno, la squadra femminile del CoLAP, è stata premiata al
Campidoglio, con il premio “Family Friendly”, con la seguente motivazione: “Premiamo l’aver costruito un’organizzazione family
friendly, che ha fornito un’opportunità a chi dopo la nascita dei figli avuta
aveva dovuto rinunciare al lavoro. La scelta del part time con differente
carico a seconda dei ruoli; l’organizzazione del lavoro che consente di operare
alcune funzioni non necessariamente in sede; l’aver attrezzato uno spazio per
ospitare i figli in caso di necessità, sono state scelte oculate che pur non
implicando un particolare investimento economico hanno una grande rilevanza per
consentire una concreta armonizzazione tra lavoro e vita familiare”. Il CoLAP anche se tutti lo chiamano la CoLAP, proprio
perché risalta la nostra totale componente femminile, è una piccola
organizzazione con una forma associativa, composta da 5 donne, tutte part-time
e tutte con esigenze di cura (diverse) presenti e a volte pressanti nella
nostra vita”. Organizziamo
e proponiamo incontri, in orari conciliativi e quelle volte che organizziamo in
sede eventi pomeridiani o serali ritagliamo uno spazio strutturato per bambini,
questo permette a tutti di partecipare serenamente. Ciò è stato reso possibile
perché io ci credo ma anche perché nel mio direttivo metà dei consiglieri sono
donne; l’auspicio è che un giorno questo tema sia ugualmente sentito da un
consesso di soli uomini”.
Penso che una delle capacità predominanti delle donne,
sul lavoro, sia quella di essere affidabile e flessibile, giocando su più ruoli
diversi, senza per questo venir meno alle proprie responsabilità.
Nessun commento:
Posta un commento