domenica 21 dicembre 2014

Conciliazione tempi di vita e lavoro: un tema che le organizzazioni aziendali non possono più ignorare

Finché i ruoli fra uomini e donne non saranno riequilibrati, parlare di conciliazione tempi di vita e lavoro significa (purtroppo) parlare principalmente di donne.
Nella maggior parte dei casi, infatti, è scaricato sulle spalle femminili il barcamenarsi tra orari entrata/uscita figli a scuola, orari apertura/chiusura uffici pubblici e negozi. Molto, molto spesso le donne si devono anche occupare della gestione familiare di anziani non autosufficienti di contrappasso con orari lavorativi spesso ingessati in schemi rigidi e poco conciliabili con tutto questo.
Sono ancora poche le aziende italiane che prevedono all'interno della propria organizzazione un'ottica di genere in tal senso, prevedendo ad esempio orari flessibili in entrata/uscita, possibilità di part time per determinati periodi della vita lavorativa per esigenze temporanee, oppure il telelavoro che in Italia ha trovato poche applicazioni.
Naturalmente tutti questi carichi di vita e di lavoro spesso creano stress e diminuzione talvolta della produttività quando invece le donne sanno essere nella maggior parte dei casi molto più efficaci ed efficienti dei colleghi uomini - come dimostrato in molti studi di settore fatti al riguardo – se messe nelle giuste condizioni di vita e lavoro.
La comparazione con gli altri Paesi, specie del Nord Europa ci vede molto indietro anche dal punto di vista della conciliazione orari vita/lavoro e quindi bisogna fortemente far si che cambi la mentalità aziendale, non solo ricorrendo a nuove normative, dal momento che l'azienda ha tutta l'autonomia per darsi un'organizzazione appunto in un ottica di genere. E' necessario quindi che movimenti di opinione, workshop, seminari, forze politiche si facciano carico di promuovere politiche a sostegno della genitorialità e della famiglia. Informare e coinvolgere sempre più le realtà con esempi pratici di fattibilità e risultati concreti di benefici raggiunti in aziende che si sono organizzate seguendo i principi dell'ottica di genere.Le Pari Opportunità di genere, infatti, sono biunivoche, per cui il diritto alla genitorialità e all'inserimento della cultura della cura e della famiglia anche per i compagni uomini, rappresenta un passo determinante per progredire sul versante sia pratico che culturale.

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