Finché i ruoli fra uomini e donne non saranno riequilibrati, parlare
di conciliazione tempi di vita e lavoro significa (purtroppo) parlare
principalmente di donne.
Nella maggior parte dei casi, infatti, è scaricato sulle spalle femminili il barcamenarsi tra orari entrata/uscita figli a scuola,
orari apertura/chiusura uffici pubblici e negozi. Molto, molto spesso le
donne si devono anche occupare della gestione familiare di
anziani non autosufficienti di
contrappasso con orari lavorativi spesso ingessati in schemi rigidi e
poco conciliabili con tutto questo.
Sono
ancora poche le aziende italiane che prevedono all'interno della
propria organizzazione un'ottica di genere in tal senso, prevedendo
ad esempio orari flessibili in entrata/uscita, possibilità di part
time per determinati periodi della vita lavorativa per esigenze
temporanee, oppure il telelavoro che in Italia ha trovato poche
applicazioni.
Naturalmente
tutti questi carichi di vita e di lavoro spesso creano stress e
diminuzione talvolta della produttività quando invece le donne sanno
essere nella maggior parte dei casi molto più efficaci ed efficienti
dei colleghi uomini - come dimostrato in molti studi di settore
fatti al riguardo – se messe nelle giuste condizioni di vita e
lavoro.
La
comparazione con gli altri Paesi, specie del Nord Europa ci vede
molto indietro anche dal punto di vista della conciliazione orari
vita/lavoro e quindi bisogna fortemente far si che cambi la mentalità
aziendale, non solo ricorrendo a nuove normative,
dal momento che
l'azienda ha tutta l'autonomia per darsi un'organizzazione appunto in
un ottica di genere.
E' necessario quindi che
movimenti di opinione, workshop, seminari,
forze politiche si facciano carico di promuovere politiche a sostegno
della genitorialità e della famiglia. Informare e
coinvolgere sempre più le realtà
con esempi pratici di fattibilità e risultati concreti di benefici
raggiunti in aziende che si sono organizzate seguendo i principi
dell'ottica di genere.Le
Pari Opportunità di genere, infatti, sono biunivoche, per cui il
diritto alla genitorialità e all'inserimento della cultura della
cura e della famiglia anche per i compagni uomini, rappresenta un
passo determinante per progredire sul versante sia pratico che
culturale.
Nessun commento:
Posta un commento