mercoledì 12 aprile 2017

Ingmard Bartenieff e il suo lungo lavoro nell'ombra

di Simonetta Ottone • Nel mese che celebra la Giornata Mondiale della Danza (29 Aprile, Conseil International de la Danse UNESCO), ci piace ricordare quanto la Danza sia stata, nella storia del Novecento, un modo di riconoscere la centralità della donna nel mondo dell’arte e della cultura. Tuttora, nel mondo della danza in tutte le declinazioni, lavorano e creano tantissime donne. Emblematica, in proposito, è la storia di Ingmard Bartenieff.

Danzatrice, coreografa, fisioterapista, danza terapeuta di nazionalità tedesca, studiò con Rudolf Laban, il cui metodo approfondì ed  estese, fino a crearne uno sviluppo nel sistema denominato Bartenieff Fundamentals.

Il lavoro di Ingmard Bartenieff generò così una nuova visione di possibilità per il movimento umano, e per la Pedagogia stessa del Movimento, trovando e analizzando connessioni originali e aprendo varchi illimitati.
Visse però all’ombra di Rudolf Laban, il Maestro, che dagli studi e dal lavoro dell’allieva trasse infinita longevità. Fondatrice del Laban Institute a New York, cui si dedicò fortemente, solo poco prima di morire Ingmard vide apparire anche il suo nome nella denominazione dell'istituto, che divenne il “Laban/Bartenieff Institute of Movement ofStudies”.

Parlo di tutto questo con Lorella Rapisarda, che ha studiato nell’Istituto newyorkese e che trasmette nel suo lavoro i principi che caratterizzano il sistema Laban/Bartenieff:
Il  Laban/Bartenieff  è la radice su cui baso tutto quello che faccio. Ti dà  voglia di mettersi in gioco e di approfondire concetti importanti.

Sicuramente il nome di Laban è conosciuto molto di più di quello di Bartenieff, nonostante sia lei che, nel proseguirne il lavoro, lo ha arricchito di nuovi approcci e ricerche, e sia stata lei la fondatrice del Laban/Bartenieff Institute of Movement Studies di New York (LIMS).
E' molto più nota negli Stati Uniti dove ha lavorato e sviluppato i Bartenieff Fundamentals attraverso i suoi studi Labaniani, l'esperienza come fisioterapista e danza terapeuta in vari ospedali, teneva anche molte letture e dimostrazioni del lavoro in varie università.
Era una vera pioniera che ha capito l'importanza delle influenze culturali  ed economiche nel nostro modo di muoverci, ha enfatizzato l'importanza delle connessioni interne fisico/emozionali che si riflettono nella nostra espressività e nella nostra abilità di comunicare e agire nel mondo. Ma per quanto fosse esperta nel suo campo, Bartenieff non era incline al marketing, era una persona molto semplice e non aveva relazioni in grado di darle un sostegno importante, tanto che preferì fondare, con  il LIMS, un centro indipendente.
Il Sistema Laban/Bartenieff in Italia viene ovviamente usato come strumento tecnico, per codificare e comprendere meglio lo stato d'animo di una persona e le sue possibilità di esprimersi, ma anche come strumento creativo che ci permette, attraverso i suoi molteplici stimoli, di trovare modi di approccio e di comunicazione con le persone con cui ci troviamo a interagire.
Laban e Bartenieff partivano sempre dalla persona nella sua interezza, nel suo aspetto fisico e mentale, senza mai separare questi due aspetti. Scrive Laban: “Il potere integrativo del movimento è forse il più importante valore per l'individuo”; in una società dove la disgregazione e la frammentazione minacciano la nostra integrità, possiamo sempre tornare al movimento e al suo “potere integrativo”. Bartenieff diceva: “Attivare e motivare!” 
Sta a noi come educatori e facilitatori trovare modi per riportare questa integrazione attraverso l'azione motivata. Dare stimoli e motivare le persone a trovare una maggiore armonia è nostro compito,siamo dei ponti.
Creiamo ponti tra noi e gli altri, tra persone che conoscono il linguaggio del corpo sia dal punto di vista funzionale che espressivo  e la persona che porta con sé la voglia di conoscersi e conoscere modi nuovi di sentire se stesso.
L'applicazione dei nostri studi si realizza in tutto il suo potenziale rigenerativo quando usiamo quello che sappiamo, che abbiamo provato e sperimentato, per aprire nuove strade  di comunicazione, scambio ed espressione tra le persone, una dimensione questa,  ancora non troppo  investigata e quindi sottovalutata nella nostra società italiana."

Nessun commento:

Posta un commento