giovedì 5 marzo 2015

One Billion Rising 2015: un report

di Simonetta Ottone • Non numeri, ma persone. Tante, tantissime persone che hanno animato, con danze e musica le piazze, le strade, i quartieri in tutto il mondo. E' successo anche quest'anno, il 14 Febbraio, con One Billion Rising Revolution. 
E parlare di Violenza contro le donne attraverso la gioia, è una cosa non facile; perché si deve far leva su ciò che di buono ricordiamo di noi, la gioia di fare delle cose insieme, di dividere "fisicamente" un luogo e uno spazio attraverso un'idea. Forse è questa la Rivoluzione.
Ne parlo con Nicoletta Corradini, responsabile di One BillionRising Italia, che dice: "Quest'anno i partecipanti, i risers erano più motivati, impegnati e abbiamo visto un incredibile aumento di studenti e giovani! L'uso della musica, delle percussioni, dava un senso di libertà, così si è diffusa l'energia in tutte le strade e le piazze. Nemmeno la pioggia ha fermato gli eventi di Trento, Modena, Reggio" e aggiungo io - Livorno, che anche in Toscana quel giorno il clima non è stato conciliante. "Quest'anno non abbiamo avuto problemi con i permessi della polizia, quasi tutti i Comuni conoscono, accettano e sostengono gli eventi One Billion Rising."
E' vero, anch'io ho avuto questa impressione con le forze dell'ordine e con gli organi d'informazione, anche se non ho sentito così partecipi le istituzioni locali. E Nicoletta aggiunge: "La creatività di manifesti, musica, percussioni, tarantella, tammuriata, la varietà di abiti colorati e di performances artistiche hanno fatto sì che il 14 febbraio sia stata un'occasione indimenticabile, una raccolta di energia, passione, connessioni e nuova visione per questo Paese e il mondo intero. Il messaggio di rivoluzione continua ad essere interpretato come una pratica privata e quotidiana. Viene considerato più che una questione politica contro il sistema, piuttosto come un gioioso impegno per superare paure e pigrizia e di muoversi in una nuova direzione, insieme. Noi crediamo che l'azione e la stessa chiamata fermare la violenza contro donne e ragazze sia più facile da capire, fare propria ed assumere come obiettivo politico; e questo è un forte seme che si espanderà nei prossimi anni. Tra le tante iniziative che seguiranno c'è il progetto, per il prossimo 8 marzo, di avere 400 tassisti con striscioni sulle loro auto con la scritta "Rispettare le donne è la mia religione" (come già è stato fatto a Deli). E conclude: "la cosa che aggiungerei è l'importanza della preparazione all'evento come condivisione di idee, ritrovarsi per le prove,  approfondire il tema, i testi, preparare materiale a costo zero".
E' vero: quello è il momento in cui ci uniamo e lavoriamo per un desiderio comune. E è una delle forze maggiori di One Billion Rising.

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